Ho deciso di riprendere in mano la chitarra dopo i vari lockdown, nella primavera 2021.
Il dolore era tanto, la confusione anche di più. Ero smarrito e non riuscivo più a ritrovare la strada di casa. Così l’ho cercata con la musica.
Sentivo la necessità di raccontare la vita post-pandemia ed esorcizzare le paure della mia generazione, catapultata all’improvviso in una realtà senza più certezze.
Nei miei accordi distorti c’è tutta la voglia di ridare un senso al presente e di trovare una strada percorribile verso il futuro.
Parlo di voler ritrovare quel senso di comunità e di imparare ad accettare le proprie debolezze e lo faccio con tutte le sfumature del rock e i ritornelli che si cantano a squarciagola sotto il palco. 

Perché è lì che mi trovi.

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